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Ricerca: La comunicazione delle pubbliche amministrazioni in periodo elettorale

Il progetto di ricerca nasce dalla necessità di chiarire la cornice normativa entro cui si muove il tema della par condicio, con un focus specifico sugli effetti che essa produce sulla comunicazione della pubblica amministrazione, in particolare su quella realizzata dall'Assemblea legislativa della Regione Lombardia, alla luce dei prossimi appuntamenti elettorali.

Muovendosi all'interno di tale cornice, il progetto prende a riferimento la legge 28 del 22 febbraio 2000, detta in gergo “Legge sulla par condicio”, al fine di verificarne gli effetti concreti dal punto di vista comunicativo, le sue debolezze e le difficoltà interpretative, in relazione ai diversi appuntamenti elettorali: referendum, elezioni amministrative, regionali, politiche ed europee.

  • Il capitolo 1 presenta una ricostruzione delle tappe normative che hanno condotto il legislatore alla legge 28/2000 ed entra poi nel merito dell'applicazione concreta della disciplina sulla par condicio;
  • nel capitolo 2 l'attenzione si focalizza sulla comunicazione istituzionale in periodo elettorale, disciplinata dall'articolo 9 della legge, anticipata da una disamina sul tema della comunicazione pubblica, nelle sue tre verticalizzazioni (istituzionale, politica e sociale). Si ripercorrono inoltre le tappe normative che hanno portato ad un ammodernamento della pubblica amministrazione, con lo sviluppo di un nuovo sistema comunicativo che privilegia la partecipazione del cittadino;
  • obiettivo del capitolo 3 è quello di rendere più chiaro il panorama delle comunicazioni cosiddette lecite e di quelle non ritenute legittime dalla Autorità per le garanzie nelle comunicazione (Agcom), attraverso uno studio di casi dal 2010 al 2015 in sette regioni: Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Lazio e Campania;
  • nel capitolo 4 si dà spazio alle criticità che si pongono al momento dell'applicazione del divieto posto dall'articolo 9 della norma in questione, emerse in sede di interviste realizzate ai professionisti della comunicazione;
  • dopo l'esposizione dei compiti in capo ad Agcom e Corecom, nonché dei punti critici e dell'eccessiva minuziosità della legge 28/2000, nel capitolo 5 si illustra una panoramica sulla normativa relativa al pluralismo e la par condicio in Francia, Regno Unito e Stati Uniti d'America;
  • nel capitolo 6 si mostrano le debolezze che la normativa sconta sul web, sulla spinta delle nuove tecnologie e dello sviluppo dei social network.

Dal punto di vista metodologico, il progetto di ricerca è stato sviluppato attraverso:

  • analisi della letteratura relativa al tema della par condicio;
  • analisi della normativa e della giurisprudenza al fine di mappare i contenuti, differenziati per fonti e applicabili ai diversi appuntamenti elettorali;
  • analisi qualitativa: interviste a funzionari di Agcom e Corecom, docenti universitari e professionisti nel campo della comunicazione politica e istituzionale;
  • analisi quantitativa: al fine di comprendere in maniera più puntuale il senso della legge 28/2000 rispetto all’attuale utilizzo dei mezzi di comunicazione, si propone in Appendice il “Quadro sintetico dei consumi mediali in Italia e in Lombardia”. 

I risultati del lavoro di ricerca sono stati presentati il 25 luglio 2016 presso il Consiglio regionale.

Il progetto di ricerca “Il ruolo del Consiglio regionale tra prassi e nuova riforma della Costituzione” è stato realizzato e finanziato nell’ambito del programma di Borse di studio del Consiglio regionale della Lombardia per attività di ricerca 2015-2016 (Convenzione tra il Consiglio regionale della Lombardia ed Éupolis Lombardia per l’assegnazione di borse di studio promosse dal Consiglio regionale ai sensi dell’art. 6 della l.r. 16/2013).

Borsa nr. 4 Area Comunicazione Ambito “Relazioni esterne”

 

Borsista: Antonella Tauro

Referente Consiglio regionale: Paolo Costa

Tutor scientifico Éupolis Lombardia: Sabrina Bandera 

Dati di pubblicazione: Rapporto finale, aprile 2016