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Ricerca: Fattibilità di una disciplina regionale IGT (Indicazione Geografica Tipica) dei vini lombardi

I vini lombardi di qualità costituiscono un emblema della produzione agricola regionale, per autorevolezza dei marchi e posizionamento enologico, sia a livello nazionale sia internazionale.

Al loro interno un ruolo importante è svolto, oltre che dalle denominazioni “alte” (DOCG e DOC), dai vini IGT (Indicazione Geografica Tipica), alle cui esigenze di tutela e valorizzazione è stata rivolta la domanda di conoscenza posta dall’VIII Commissione del Consiglio regionale.

La promozione della qualità dei prodotti legata all’origine geografica costituisce un mezzo essenziale per contribuire allo sviluppo rurale e territoriale in chiave di sostenibilità delle produzioni tipiche e tradizionali.

Per i vini essa si estrinseca nel ricorso alla denominazione IGT, che costituisce un primo livello della scala della qualità e a cui corrispondono un primo, ma impegnativo investimento per le aziende produttrici e un indice di credibilità per i consumatori, con un apposito livello di protezione giuridica del prodotto-vino.

In questo quadro, anche per le IGT l’azione pubblica può facilitare e supportare alcuni fattori di sviluppo locale e le loro condizioni di individuazione - in particolare tramite un intervento di tipo regolativo nella filiera di gestione - oltre che contribuire alla preservazione e valorizzazione delle risorse locali, ambientali e culturali capaci di generare e mantenere il legame unico e identificante tra il prodotto e il suo territorio di produzione.

Le politiche pubbliche possono muoversi sia sul piano della regolamentazione giuridico-normativa, sia della regolazione di mercato, in coerenza con determinazioni di livello sovra-nazionale e sovra-locale (in primis UE e nazionale).

Pertanto, ai fini della comprensione degli spazi di un intervento a livello regionale per le IGT, sono state individuate: le caratteristiche delle produzioni vitivinicole IGT lombarde nel quadro delle produzioni vitivinicole regionali di qualità (DOCG e DOC), con riferimento al loro sviluppo attuale (modello vitivinicolo ed enologico) e al loro potenziale (superfici in produzione, rivendicazioni per denominazione per provincia e per singole IGT), al fine di costruire una fotografia delle produzione in Lombardia sufficiente a enumerare gli elementi del rafforzamento delle componenti di identità del prodotto vino a IGT, in relazione con il territorio di origine e alle risorse specifiche locali, ecc. nel contesto del sistema agro-alimentare regionale.

A questi elementi di sfondo, è stata affiancata un’indagine qualitativa condotta presso i Responsabili dei Consorzi ed Enti di tutela vini lombardi e AS.CO.VI.LO. (Associazione dei Consorzi dei Vini Lombardi), per raccogliere esigenze, criticità e domande presenti nell’agenda degli Operatori economici di settore, sia sul piano della tutela sia della promozione dei vini IGT lombardi. Infine, ma non ultimo, è stato acquisito un parere giuridico, relativo alla normazione vigente e/o potenzialmente accedibile alle competenze regionali, per il sostegno e valorizzazione del prodotto vino IGT, nel quadro di riferimenti in cui l’attuale dispositivo delle IGT si colloca: la normativa OCM e il transito a IGP (Indicazione Geografica Protetta) dei vini a indicazione geografica (IGT).

In conclusione, la combinazione di strumenti e azioni attinenti la dimensione economica, in rapporto alla tutela/valorizzazione delle I.G., inseriti nella cornice di una qualità della regolazione che può essere garantita da interventi nella dimensione giuridico-normativa e amministrativa, può consentire l’utilizzo di un’ampia gamma di leve per le IGT vino lombarde, nella prospettiva di un intervento di cooperazione tra Operatori economici e istituzionali entro un quadro saldo di riferimenti e responsabilità esercitabili ai diversi livelli (Consiglio, Giunta, Enti locali, ecc.).

 

Dirigente responsabile: Alberto Ceriani

Responsabile di progetto: Marina Merlini

Gruppo di ricerca: Dott. Avv. Vito Rubino, Ricercatore di Diritto dell’Unione europea, Università degli Studi del Piemonte Orientale. Dipartimento di Giurisprudenza, Scienze Politiche, Economiche e Sociali; Dott. Maria Chiara Cattaneo, Assegnista di ricerca presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e collaboratrice dell’Istituto

Gruppo di lavoro tecnico: Francesca Santambrogio, Dirigente (Servizio Servizio VIII Commissione Agricoltura, parchi e risorse idriche del Consiglio regionale; Alberto Ceriani e Marina Merlini (Struttura Implementazione delle politiche, Èupolis Lombardia).

Committente: VIII Commissione Agricoltura, Parchi e risorse idriche del Consiglio regionale

Dati di pubblicazione: Rapporto finale, giugno 2012

Codice ricerca: 2011C004