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Policy paper: Esperienze di secondo welfare in Lombardia

Il welfare state italiano si trova oggi soggetto a pressioni che condizionano efficacia ed efficienza delle sue azioni, impedendogli di rispondere coerentemente ai bisogni sociali vecchi e nuovi della popolazione.

In uno scenario di sfide e trasformazioni sociali sempre più complesse, nel nostro Paese è andata pertanto delineandosi la necessità di individuare un “nuovo” modello di welfare che permetta di affrontare in modo più efficace le crescenti domande di tutela sociale espresse dai cittadini e che, nel contempo, consenta allo Stato di tenere sotto controllo il proprio bilancio.

Una delle ipotesi ritenute più promettenti in tal senso è oggi quella del “secondo welfare”: un mix di programmi e investimenti sociali a finanziamento non pubblico, forniti da un’ampia gamma di attori privati, che vanno progressivamente affiancandosi ai tradizionali interventi garantiti dal settore pubblico.

Si tratta di azioni sviluppate da soggetti sia profit sia non profit che, a diverso titolo, sono oggi in grado di offrire misure e interventi sociali capaci di affiancare sussidiariamente gli attori pubblici, laddove questi ultimi non riescono più a fronteggiare da soli i bisogni di welfare dei cittadini.

Il presente documento, dopo aver fornito un’analisi dei caratteri e delle dimensioni di tale fenomeno nel contesto italiano, vuole dar conto dell’importante ruolo che il secondo welfare ha assunto nell’ambito lombardo, presentando dati ed esperienze di particolare rilievo in tal senso.

A fronte dei dati e delle esperienze descritte, l’intento è dimostrare come l’ente regionale, lungi dall’essere esautorato delle proprie funzioni, possa giocare un ruolo di primo piano per sostenere, diffondere e governare pratiche e approcci di secondo welfare quanto mai fondamentali per la tenuta del modello sociale lombardo.

Al fine di supportare un tale urgente compito, si offrono in chiusura anche alcune indicazioni di policy, utili a rafforzare pratiche già in atto e dare impulso a iniziative future.

La ricerca, svolta dall'Istituto su incarico dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Lombardia nell'ambito del Piano ricerche 2016, è stata presentata in Consiglio regionale il 14 dicembre 2016.

 

Responsabile di progetto Éupolis Lombardia: Paolo Pinna

Project leader Éupolis Lombardia: Guido Gay

Gruppo di ricerca: Guido Gay, Éupolis Lombardia; Giulio Pasi, Centro Luigi Einaudi/Percorsi di Secondo Welfare

Dirigente di riferimento Consiglio regionale: Elvira Carola

Committente: Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Lombardia

Dati di pubblicazione: Policy paper, agosto 2016

Codice ricerca: SOC16008

Documentazione

Documento compresso - 1,52 MB