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Ridurre le diseguaglianze

A partire dal 2017, in Lombardia si è registrato un livello di disuguaglianza nella distribuzione dei redditi leggermente superiore rispetto alla media nazionale. Lo rivela il “Rapporto Lombardia 2019” nell’esaminare i dati relativi al Goal 10 dell’Agenda 2030 dell’ONU.

I ricercatori di PoliS-Lombardia hanno riscontrato forti differenze a livello territoriale. Nell’area metropolitana, nei capoluoghi di provincia e nell’area padana più urbanizzata i redditi medi per percettore sono più elevati e maggiore è la diseguaglianza nella distribuzione dei redditi stessi. Dove, invece, sono più bassi, cioè nelle aree montane e della bassa padana emerge una maggiore omogeneità.

I cittadini stranieri residenti in Lombardia sono l’11,8% della popolazione. Oltre agli stranieri residenti, e quindi regolari e stabilizzati, negli ultimi anni vi è stato un incremento del numero di richieste d’asilo: se fino al 2014 le richieste di permessi di soggiorno per asilo e motivi umanitari sul totale erano meno del 10%, nel 2017 sono aumentate al 28,6% per calare, nel 2018, al 20,9%.

Considerando il rapporto tra il reddito equivalente delle famiglie italiane e di quelle straniere, la Lombardia si presenta come una delle regioni con il più basso livello di diseguaglianza, con un reddito delle famiglie straniere pari al 71% di quello delle famiglie italiane.

Tra le politiche adottate da Regione Lombardia per ridurre le diseguaglianze vi sono: le misure relative all’emergenza abitativa e le forme di sostegno a disabili e anziani; gli interventi di integrazione del canone di locazione a favore di genitori separati o divorziati, in particolare con figli minori. Confermate nel 2019 le due misure regionali del “Reddito di autonomia” che prevedono l’accesso a interventi personalizzati, per la durata massima di 12 mesi, per un valore complessivo di 4.800 euro.