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Partnership per gli obiettivi

Ammonta a 28,3 miliardi di euro il valore delle importazioni di beni dai Paesi in via di sviluppo registrati in Lombardia nel 2018. A evidenziarlo è il “Rapporto Lombardia 2019” esaminando, nello specifico, le azioni territoriali legate al Goal 17 dell’Agenda 2030 dell’ONU. Secondo i ricercatori di PoliS-Lombardia, l’istituto che supporta le politiche del sistema regionale, “L’aumento ha interessato soprattutto i Paesi a reddito medio alto secondo la definizione dell’OCSE, trascinati soprattutto dagli scambi con la Cina”.

Uno degli obiettivi fondamentali stabiliti nel Goal 17 prevede il raggiungimento, entro il 2030, dello 0,7% del Reddito Nazionale Lordo (RNL) destinato all’Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS). Però le Regioni, pur rivestendo un ruolo determinante nella cooperazione decentrata, vi contribuiscono in maniera modesta. Regione Lombardia è passata da un flusso di 1,7 milioni di euro a 230 mila euro; il calo sarebbe imputabile al venire meno della politica di cofinanziamento dei progetti di cooperazione internazionale.

In tema di cooperazione decentrata, fra gli ambiti di maggior rilievo in Lombardia vi è quello sanitario. Tra le diverse tipologie di interventi, vi sono soprattutto gemellaggi, progetti per la destinazione del patrimonio immobiliare dismesso dalle aziende sanitarie lombarde a favore dei Paesi in via di sviluppo e ancora gli interventi sanitari umanitari a favore di cittadini extracomunitari. Nel 2018 sono stati effettuati 51 ricoveri internazionali prevalentemente collegati con la cardiochirurgia pediatrica.

Importante, nella cooperazione internazionale, il ruolo svolto dalle università lombarde. Vi è il progetto “Partenariato per la conoscenza” che coinvolge oltre 30 atenei italiani aggregati in 4 piattaforme tematiche e vede tra i soggetti capofila il Politecnico di Milano e l’Università degli studi di Pavia.

Sul fronte del partenariato internazionale, fra le molte associazioni regionali europee partecipate da Regione Lombardia, figura Regions4 che rappresenta un attore in grado di dare voce ai governi regionali nelle negoziazioni con l’Unione Europea e le Nazioni Unite nei campi del cambiamento climatico, della biodiversità e dello sviluppo sostenibile.