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Il traffico illecito di opere d’arte in connessione con gli investimenti economici delle criminalità organizzate

Il policy paper Il traffico illecito di opere d’arte in connessione con gli investimenti economici delle criminalità organizzate mira all’individuazione delle principali evidenze della letteratura internazionale e nazionale sulla relazione tra traffico illecito di opere d’arte e criminalità organizzata.
In particolare, approfondisce il peso e il ruolo del traffico delle opere d’arte nel giro di affari delle mafie e esplora il possibile rilievo che questo mercato illecito potrebbe avere per la Lombardia.

L’analisi si è basata su una rassegna della letteratura scientifica rilevante, sull’analisi delle principali relazioni ufficiali sul tema, e sulla consultazione di fonti giornalistiche.
La letteratura internazionale, pur distinguendo tra furti d’arte, frodi d’arte e il saccheggio e traffico di beni archeologici, rileva di frequente la connessione simbiotica con il traffico “lecito”.
Propone inoltre il concetto di mercato “grigio”, caratterizzato da forme di criminalità dai colletti bianchi.

L’analisi delle stime del valore economico del traffico illecito di opere d’arte evidenzia come le più diffuse valutazioni siano prive di una solida metodologia, nonostante un’ampia risonanza mediatica. Gli studi concordano nel ritenere che allo stato attuale sia sostanzialmente impossibile elaborare delle stime affidabili.

Riguardo al ruolo della criminalità organizzata nel mercato illecito dell’arte, le analisi ritengono che le organizzazioni criminali tradizionali come le mafie possano partecipare al mercato illecito pur senza una posizione di controllo.
Allo stesso tempo, si rileva come il mercato in generale, e soprattutto quello dei beni archeologici, possegga caratteristiche tipiche di una forma di criminalità organizzata. Gli studi sull’Italia sono numericamente scarsi, ad eccezione del traffico di beni archeologici.
Dai dati delle relazioni ufficiali, i furti d’arte e gli scavi illegali mostrano una stabile tendenza decrescente.
Le evidenze su un coinvolgimento delle mafie sono molto limitate e non sembrano costituire una costante del mercato illecito.
Si tratta in prevalenza di alcune vicende eccezionali e che hanno attratto molta attenzione, talvolta risalenti ad alcuni decenni fa.

L’assenza di studi affidabili, il numero esiguo di casi e la scarsa qualità delle informazioni impediscono riflessioni più approfondite.
L’analisi del quadro normativo mostra un sistema in rapido sviluppo dagli anni ’70 ad oggi. Esistono strumenti di recente introduzione o progetti di riforma a livello internazionale, europeo e nazionale.

Lo studio è stato presentato durante una seduta della Commissione speciale antimafia del Consiglio regionale lombardo il 9 febbraio 2021.



Dirigente di riferimento PoliS-Lombardia: Armando De Crinito
Project Leader PoliS-Lombardia: Antonio Dal Bianco
Gruppo di ricerca
Francesco Calderoni – Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Tiziana Tregambe – PoliS-Lombardia  - Alessandra Pirani – PoliS-Lombardia

Committente: Consiglio regionale della Lombardia
Dati di pubblicazione: Policy Paper, ottobre 2020
Codice ricerca: 200428IST