Nel Focus Giovani e mercato del lavoro in Lombardia: sfide, opportunità e politiche emerge come, nel complesso, il mercato del lavoro e il sistema formativo lombardo confermino il loro ruolo trainante nel contesto nazionale, anche se rimane la distanza dalla media europea e dalle sue regioni più forti, soprattutto per gli indicatori relativi all’occupazione e all’investimento in istruzione e formazione.
Al 1° gennaio 2024, in Lombardia si contano 2.072.754 giovani tra i 15 e i 34 anni, pari al 20,7% della popolazione regionale, in lieve aumento rispetto ai 2.044.225 del 2023 (20,5%) ma che rimane ben al di sotto del valore europeo: nel 2023, infatti, in Lombardia si conta una quota di giovani allineata a quella italiana che però si colloca alla 26° posizione rispetto agli altri Stati membri dell’Unione Europea, una percentuale superiore solo al 19,2% della Bulgaria.
Questi dati riflettono una tendenza più ampia di flessione demografica causata innanzitutto dalla denatalità e dall’invecchiamento della popolazione. Le conseguenze di questo fenomeno si manifestano soprattutto nel mercato del lavoro, dove il ricambio generazionale è sempre più difficile. Alla scarsità numerica di giovani, si aggiungono criticità come il forte disallineamento tra le competenze richieste dalle aziende e quelle della forza lavoro e i bassi livelli di motivazione, a fronte di condizioni di lavoro precarie e retribuzioni inferiori a quelle offerte nei Paesi europei più virtuosi. Questo circolo vizioso si riflette negativamente sulla partecipazione dei giovani al mondo del lavoro, aggravando precarietà e inefficienza e alimentando il fenomeno dell’emigrazione giovanile, sinonimo di perdita del sistema in termini di competitività, competenze e capitale umano qualificato.
Secondo gli ultimi dati EURES aggiornati al 2021, il saldo migratorio in uscita dei giovani italiani tra i 18 e i 39 anni è tornato a salire nel medio periodo,
dopo le contrazioni registrate durante il biennio 20-21 colpito dalla pandemia.
Dalla letteratura congiunta dei tassi di occupazione, disoccupazione e inattività, emerge un quadro complesso della situazione lombarda, che, nonostante sia nettamente migliore rispetto al dato nazionale, rimane lontana dalla media europea.
Il tasso di occupazione giovanile in Lombardia, pur attestandosi ben al di sopra della media nazionale ed aver registrato una crescita negli ultimi cinque anni, si sta allontanando dal benchmark europeo specialmente tra le coorti più giovani. Tra i 15-24enni nel 2023 il tasso di occupazione è pari al 25,4% (247,7mila occupati, 141,8mila uomini e 105,8mila donne), 1,3 p.p. in più rispetto al 2019 ma quasi 10 p.p. in meno rispetto al 35,2% medio europeo. Anche il tasso di disoccupazione dei giovani 15-24enni lombardi resta ancora superiore alla media europea di 0,9 p.p. (15,4% in Lombardia vs 14,5% in EU27).
Tuttavia, il NEET rate tra i 15 e i 29enni, indicatore che evidenzia i giovani a maggior rischio di esclusione futura, appare in netto miglioramento negli ultimi cinque anni: in Lombardia nel 2023 tale tasso raggiunge il 10,6% della popolazione lombarda (vs 14,7% del 2019) per un valore assoluto pari a 156,9mila giovani, un’incidenza molto inferiore a quella nazionale (16,1%) e inferiore anche a quella europea (11,2%).
I dati Excelsior evidenziano che nel 2023 in Lombardia si sono registrate 1.092.950 entrate previste dalle imprese, con un incremento del +13,6% rispetto al 2019, a conferma del dinamismo del sistema produttivo lombardo, e una crescita ben più marcata tra i giovani under 30 (+24%), per i quali sono stati stimati oltre 339mila nuovi ingressi. Tuttavia, nonostante questo significativo aumento delle assunzioni programmate per i giovani, le imprese evidenziano grandi difficoltà nel reperire personale qualificato (45,2%) principalmente per via della mancanza di candidati disponibili (28,8%) e dell’inadeguatezza delle competenze possedute rispetto alle richieste del mercato (11,8%). Se da un lato queste problematiche si sono aggravate a causa dell’invecchiamento della popolazione e della forza lavoro, fenomeno che sta incidendo negativamente sull’offerta di lavoro giovanile e sulla loro possibilità di ingresso nel mercato del lavoro, dall’altro, il sistema di istruzione e formazione fatica a rispondere alle necessità delle imprese, lasciando molti giovani impreparati rispetto alle competenze richieste.
La transizione digitale rappresenta uno dei temi centrali per il futuro delle imprese e del mercato del lavoro, alimentata dagli investimenti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e dalle trasformazioni economiche e sociali in atto. Tra le tecnologie emergenti, l’intelligenza artificiale (IA) sta avendo un impatto significativo sul sistema, ridefinendo le modalità operative delle aziende e sollevando interrogativi sia sull’occupazione che
sull’adeguamento delle competenze professionali richieste; secondo il sistema informativo Excelsior, nel 2023 quasi due imprese su tre in Italia hanno investito in almeno uno dei tre ambiti chiave della transizione digitale.
Il permanere delle difficoltà di partecipazione e occupazione, se pur in miglioramento, e la scarsa valorizzazione dei giovani sono elementi di preoccupazione che sottolineano la difficoltà del sistema produttivo lombardo ad assorbire risorse più istruite e qualificate che potrebbero contribuire alla crescita e all’innovazione. L’investimento in capitale umano, uno dei fattori cruciali per la capacità competitiva del territorio lombardo, è molto cresciuto negli ultimi anni, ma il peggioramento registrato nel 2020 rischia di avere effetti negativi nel lungo periodo che vanno attentamente monitorati. La crescita dell’occupazione giovanile deve essere tra le priorità di azione, anche tenendo conto che i giovani sono stati tra i più colpiti dalla crisi da Covid-19. Questo richiede un’approfondita riflessione sulle politiche più efficaci per sostenere da un lato l’investimento in istruzione e formazione dei giovani, orientandone meglio le scelte, contrastando l’abbandono scolastico e lo scoraggiamento, e dall’altro un inserimento lavorativo che favorisca percorsi occupazionali e di carriera adeguati alle necessità del sistema produttivo e delle imprese.
Nel 2024 vengono pubblicati anche degli aggiornamenti periodici sul tema mercato del lavoro sotto il titolo generale Nota flash: Mercato del lavoro in Lombardia.
Negli anni precedenti al 2024 i report e i testi erano realizzati dall'Istituto su incarico dell'Osservatorio regionale del mercato del lavoro e della formazione.
Dirigente di riferimento: Raffaello Vignali
Project Leader: Simonetta Guzzo
Dati di pubblicazione: Focus monotematico 3/2024, novembre 2024
Codice PoliS-Lombardia: 231336ECO