A che punto è la sicurezza in Lombardia? Cosa dicono i dati?
Anzitutto occorre distinguere: un conto è l’area metropolitana di Milano con circa 7 milioni di abitanti, altro il resto del territorio lombardo di cui fa parte un 43% di comuni classificati come zone rurali o poco abitate. Non è la stessa situazione in tema sicurezza.
E come si misura (se si misura) questo “rischio-sicurezza”?
PoliS-Lombardia in uno studio spiega nel dettaglio come i fattori fisici, funzionali, sociali e culturali possono essere integrati in due indici di fondo, che permettono una qualche misurazione:
- l'indice di criminalità appropriativa, che è relativo a reati come il furto o lo scippo,
- l'indice di criminalità violenta, con reati più gravi come rapine, omicidi o violenze sessuali.
Nel 2023 Milano ha avuto i valori più alti in entrambi gli indici, come è tipico delle aree urbane.
Ma cosa succede quando alla popolazione residente si aggiunge il numero dei pendolari?
Le cose cambiano, il peso tra città e province si riequilibra. I reati aumentano in media del 10% in provincia e calano sempre in media del 23% nelle aree urbane. Interessante anche un altro dato, offerto dallo studio, che è il confronto tra le 14 aree metropolitane italiane.
Il risultato? L'indice di criminalità appropriativa di Milano è più alto, con 48,14. Molto diverso invece il tasso di criminalità violenta. Qui la metropoli Lombarda è quarta, con un valore 38,5. In testa c'è Cagliari 42,5, poi Bologna 39,7 e Firenze.
Il rischio insomma c'è, ma si può misurare con una certa precisione e si può monitorare di continuo per studiare interventi ad hoc e su misura del territorio.
Questi e altri dati sono presentati nello studio condotto da PoliS-Lombardia, disponibile sul sito nella sezione pubblicazioni > policy paper Sicurezza in Lombardia: Analisi dei Flussi dei Fenomeni Delinquenziali nella Città Metropolitana di Milano e nelle Province Lombarde